sabato 16 agosto 2014

Mistero di Canneto di Caronia, il paese degli incendi spontanei

Canneto di Caronia, un piccolo paese della Sicilia, con circa 40 abitanti, è salito agli onori delle cronache per il fenomeno inspiegabile dell'autocombustione, a cominciare dagli anni 2003-2004.
Nel piccolo paese in provincia di Messina si sono susseguiti fatti misteriosi come incendi di prese elettriche, frigoriferi, cortocircuiti e roghi anomali, al punto che la popolazione, scioccata, non aveva più il coraggio di uscire di casa, per non lasciare la propria abitazione incustodita.

Le prime ipotesi

Infatti, per un certo periodo, tutti si erano provvisti di estintori, pronti ad usarli ad ogni minimo accenno di fumo.
In un primo momento si pensò che potesse essere opera di U.F.O., tesi questa sostenuta da chi si era imbattuta in strani fenomeni nei cieli sovrastanti la zona incriminata.

C’era chi dichiarò di aver visto una sfera luminosa nel cielo, per diversi giorni, fu detto anche che potesse dipendere dalla vicina rete elettrica delle Ferrovie, ma accertamenti in questo senso non dettero risultati positivi.
Ora, a distanza di dieci anni, ancora vige la paura tra gli abitanti di Caronia. Nuovi episodi si sono verificati pochi giorni fa: contatori che prendono fuoco, lampade dell’illuminazione pubblica che si accendono e si spengono, antifurti che suonano e autovetture che si aprono autonomamente.

Le indagini

Per alcuni anni (periodo 2005 – 2009) sono state condotte analisi approfondite, in cui sono state acquisite grandi quantità di informazioni in merito a campi elettromagnetici in tutta la zona incriminata e nelle aree limitrofe, come l’autostrada Palermo-Catania all’altezza della galleria di Tremonzelli, dove alcuni mezzi di trasporto (tra cui un camion della nettezza urbana) hanno preso “spontaneamente” fuoco.

I casi segnalati negli ultimi anni sono oltre trenta, da automobili che si bloccano in mezzo alla strada con la completa interruzione delle centraline elettriche, altri mezzi che prendono fuoco, e apparecchiature elettroniche che prendono fuoco.
Ancora oggi, dopo dieci anni dai primi episodi che sconvolsero la popolazione e incuriosirono scienziati di tutto il mondo, non si è venuti a capo di questi fatti “misteriosi”, soprattutto perché le indagini sono “concluse” da quando, dopo la caduta del Governo Prodi, la faccenda è morta nelle aule del parlamento, da cui non è mai tornata una risposta ufficiale al problema e alle richieste dei cittadini.

I fenomeni, che hanno portato alcuni abitanti ad abbandonare le loro case, si sono protratti nel tempo, finché nel 2005 fu istituito il Gruppo Istituzionale per l’Osservazione dei Fenomeni con Ordinanza Emergenziale della Protezione Civile n. 3428. Vennero posizionate centraline di controllo, per poter osservare eventuali anomalie nella zona, ma ora queste apparecchiature giacciono in qualche magazzino a languire e la faccenda è stata liquidata dagli esperti nel giugno 2008, che hanno decretato che si trattò di fiamme libere e dell’intervento dell’uomo.
Dai racconti degli abitanti, i fenomeni di autocombustione spontanea hanno generato danni elevati a suppellettili, elettrodomestici e arredamenti delle abitazioni, portando quindi ad escludere fenomeni di “falsi” e “artifici” per attirare l’attenzione da parte della popolazione di Canneto di Caronia.

Sull’argomento vi sono molte testimonianze di cittadini che hanno visto nei cieli della zona, strani oggetti luminosi, ed anche dal mare si sono verificati strani fenomeni luminosi, tali da far pensare che vi siano cariche elettromagnetiche di origine artificiale e fasci di microonde ad altissima frequenza.
Le tesi più accreditate, nella popolazione di Canneto, almeno tra quelli che sono rimasti, sono confuse, chi crede ad esperimenti effettuati nella profondità del mare e chi alla presenza degli extraterrestri.
Noi, comunque affascinati ma lontani da questo tipo di stress, siamo portati a credere che qualcuno sappia ma che voglia tenere il segreto,  per motivi che forse non conosceremo mai.

I casi di Canneto di Caronia: La galleria di Tremonzelli

Giugno 2010Il quotidiano Sicilia Informazioni pubblica la testimonianza di due uomini, originari di Castellana Sicula e che si trovavano circa 10 anni prima (nel 2000) nei pressi della galleria di Tremonzelli, dove a bordo di un’automobile Station Wagon, si sono trovati con la vettura che si è spenta da sola all’interno della galleria, in cui qualche secondo prima l’illuminazione si era spenta. Mario Russo, commerciante, classe 1947, a bordo della vettura, racconta la sua testimonianza che precedentemente non aveva voluto rivelare per paura di essere stato preso per sciocco. L'automobile dopo pochi secondi si è riaccesa da sola. Parliamo di una vettura che mai aveva dato un problema.
Primi anni ’90
Alcuni insegnanti dell’istituto minerario di Caltanissetta che viaggiavano a bordo di una Peugeot station-wagon raccontano di essere entrati nella galleria di Tremonzelli e di essersi ritrovati completamente al buio, con l’automobile che si è spenta (motore e fari). Anche in questo caso, dopo pochi secondi tutto è tornato a funzionare.
Famosa anche è la storia del motociclista di Gela che, nel 2009, percorrendo la galleria illuminata, raccontò di aver dimenticato di accendere le luci della motocicletta, e di essersi trovato completamente al buio. Raccontò di essere riuscito a fermarsi senza cadere anche dopo aver strusciato sul guard rail. Poco dopo la luce si è riaccesa ed è ripartito.
Agosto 2010Questa volta la sperimentazione delle stranezze di Canneto di Caronia spetta a un giornalista dell’Ansa, il Sig. Fantaccini Adolfo, che con le stesse dinamiche dei precedenti casi di spegnimento in galleria, si è trovato a sbattere contro il guard rail, per fortuna senza danni per lui e per l’altra persona in auto con lui.
Settembre 2010Il professor Maurizio Leone, docente ordinario di Fisica presso l’Università di Palermo, uno dei più importanti esperti di fenomeni di elettromagnetismo esegue alcune rilevazioni nel tunnel, alla ricerca di indizi per la comprensione del fenomeno. A seguito dei vari sopralluoghi con attrezzature idonee alla rilevazione di campi elettromagnetici, tranne una piccola leggera frequenza all’ingresso della galleria, non rilevò altre anomalie.
Marzo 2011Un cittadino anonimo racconta di aver subito danni alla turbina della sua automobile all’interno della galleria. L’automobile danneggiata in questo caso è una BMW.
Aprile 2011Prende fuoco un Tir intero proprio al centro del tunnel. L’autista scappa velocemente dal finestrino salvandosi. Le analisi dei resti del mezzo portano a pensare ad un guasto elettrico, anche se di cause non ben comprensibili. A seguito di questo episodio la galleria rimase chiusa per molto tempo.
Agosto 2011Un’ulteriore storia raccontataci sempre nella galleria dal Sig. Roberto Cusimano che, alla guida della propria auto con la sua fidanzata, afferma di essersi salvato per miracolo dopo aver attraversato la galleria a luci spente (anche in questo caso spentesi all’istante). Il blackout è durato 30 minuti e ha coinvolto anche l’automobile, che si è spenta completamente per circa 30 secondi: “Se ci fossero state altre automobili nella galleria, sarebbe successo un disastro”. Roberto continua lamentando che anche se il fenomeno pericoloso è noto da anni, nessuno si muove per trovarvi una soluzione.
Anche la polizia stradale sempre nel mese di agosto, mezz’ora dopo l’esperienza di Roberto Cusimano, recandosi all’interno della galleria, segnala l’interruzione dei funzionamenti delle apparecchiature del mezzo Polstrada.
E ancora continuano i casi di automobili bloccate, con acceleratori che non rispondono, motori che si spengono:
  • Gennaio 2012: Alfa 159. Fari spenti, motore spento e galleria spenta.
  • Agosto 2012: Armano Gandolfo, operaio di 40 anni, a metà galleria e proprio durante un sorpasso vede la propria auto spegnersi. L’auto è ripartita dopo un momento di alto rischio e il sorpasso è stato ultimato con successo.
  • Settembre 2012: un’altra avaria nella galleria. Interviene la Polizia stradale.
  • Marzo 2013: pochi metri prima dell’entrata in galleria un autotreno trasportante carico infiammabile ha preso fuoco “spontaneamente”.
  • Maggio 2013: un pullman carico di studenti nel ritorno a casa da una visita alla città storica di Palermo, prende fuoco in galleria. Danni importanti furono riportati alla galleria e per fortuna indenni furono tratti tutti i passeggeri del pullman.
  • Giugno 2013: il racconto di un uomo che trenta anni prima si trovò a vivere lo stesso problema di spegnimento del motore della propria Fiat Regata.
  • 15 giugno 2013: l’auto di un impiegato di Remacca si blocca all’entrata del tunnel, con la turbina bloccata.
  • 22 giugno 2013: un pullman con 38 persone si infiamma appena uscito dalla galleria. I passeggeri non subiscono danni.
  • 27 giugno 2013: un camion con celle frigorifere si spegne e blocca la galleria per ore.
  • Luglio 2013: si deve ricorrere alla Polizia per spingere un’auto bloccata in galleria fuori dalla stessa. L’episodio raccontato risale al 1995 e riguardava un’auto in viaggio verso Enna.
  • 20 agosto 2013: una Peugeot 106 prende fuoco poco prima del tunnel. Per fortuna il guidatore non subisce danni.
In molti si chiedono se si dovrà raggiungere il morto per far sì che le istituzioni si interessino alla questione.

Verdetto finale: «Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre»
A sette anni di distanza dalle misteriose combustioni spontanee che interessarono la cittadina siciliana c’è chi ancora aspetta un risposta credibile: mistero o colossale bufala?
Canneto è una frazione di appena 180 abitanti ubicata lungo la costa tirrenica tra marina di Caronia e Santo Stefano di Camastra, a metà strada tra Messina e Palermo. Una zona dove tutto è sempre calmo e non succede mai nulla di sconcertante, lontano dallo stress dei grandi centri urbani. La tranquillità di questo centro venne interrotta improvvisamente il 15 gennaio 2004 da una serie di fenomeni di combustione, apparentemente spontanea, che portarono il borgo alla ribalta della cronaca internazionale.

Contatori, cavi elettrici, televisioni, aspirapolvere, tubi ed elettrodomestici di ogni genere prendevano fuoco misteriosamente anche in assenza di energia elettrica. Più della metà dei cittadini, impauriti da questi strani eventi, abbandonarono le proprie abitazioni e chiesero ospitalità ad amici e parenti dislocati altrove. Nella difficoltà di trovare una spiegazione scientifica si iniziò a parlare di fenomeni paranormali, fantasmi e spiriti, tanto da valutare l’idea di interpellare un esorcista.

Inizialmente si pensò a casi isolati, come: difetti di fabbricazione, sovraccarichi e surriscaldamenti. Poi, però, gli incendi aumentarono in maniera spropositata interessando apparecchiature ed attrezzature che erano parti integranti delle abitazioni e che non avevano mai dato problemi: citofoni, cavi elettrici, contatori, tubi dell’acqua, fino ad arrivare al rogo di una casa, completamente distrutta dalle fiamme.
Le prime ipotesi tecnico-scientifiche attribuivano le cause del fenomeno a problemi di dispersione elettrica nell’impianto di alimentazione dei convogli ferroviari. Nelle vicinanze, infatti è presente la linea ferroviaria Messina-Palermo. Un team di esperti inviati dall’Enel e dalle Ferrovie dello Stato tentò invano di spiegare scientificamente i misteriosi incendi, ma dovette arrendersi all’evidenza: i cavi elettrici bruciavano anche in stato di black out, quindi in completa assenza di energia elettrica. Per evitare un tragedia, il Sindaco ordinò l’evacuazione del paese, lasciando le forze dell’ordine a vigilare sugli immobili ad evitare possibili azioni di sciacallaggio.
Fallita la prima ricerca un secondo gruppo di esperti si preparava a raggiungere Canneto: ricercatori universitari, geologi, esperti di chimica, fisica, elettrostatica e fenomeni paranormali, professionisti della Protezione Civile e militari. Prese così piede l’ipotesi che gli episodi di autocombustione fossero collegati a un elettromagnetismo dovuto alle caratteristiche geofisiche del sottosuolo ma anche questa supposizione venne ben presto scartata. Il 10 maggio 2005 la Presidenza del Consiglio dei Ministri istituì il “Gruppo Inter-istituzionale per l’Osservazione dei Fenomeni” con ordinanza emergenziale della Protezione Civile n. 3428 che prevedeva una collaborazione tra Stato Italiano e Regione Sicilia, anche nello stanziamento di fondi. Secondo questo gruppo, Canneto di Caronia era stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Fasci di microonde UHF (Ultra High Frequency) trasmessi nella banda compresa tra 300 Mhz e 3 Ghz. Per produrre una simile quantità di energia una macchina dovrebbe raggiungere una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt!

Decine di sensori vennero installati nell’area per individuare l’origine della radiazione. Restarono attivi per circa due anni nella speranza di captare un impulso più duraturo di quello che solitamente veniva intercettato e che durava qualche nanosecondo. Un’impresa quasi impossibile poiché la breve durata del segnale non permetteva di determinarne la sicura provenienza ma solo una vaga posizione che venne identificata in un’area imprecisata in prossimità delle isole Eolie. I ventiquattro mesi di ricerche furono comunque sufficienti per giungere a conclusioni da film di fantascienza: «Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre  – così si legge in un fascicolo riservato consegnato a Palazzo Chigi – potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato»
Alla fine, dopo le innumerevoli ipotesi: ufo, fenomeni elettromagnetici, induzione elettromagnetica generata dalla presenza della linea di alimentazione elettrica della vicina ferrovia, test NATO, armi a microonde, ecc., intervenne anche il CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale – che fece esaminare alcuni campioni degli oggetti “incriminati”, giungendo ad una conclusione: nessuno dei materiali elettrici risultava bruciato per effetto della corrente elettrica e mai il calore si era sviluppato dall’interno ma aveva colpito sempre le parti  arse dall’esterno, come se vi fosse stata applicata una fiamma di proposito. Nel giugno del 2008 la procura di Mistretta, comune in provincia di Messina, concluse l’inchiesta attribuendo a “mano umana” la causa degli incendi nelle abitazioni. Mistero spiegato? Se così fosse, perché allora un simile dispiegamento di mezzi e uomini, tra cui, lo ricordiamo: docenti universitari, ricercatori, studiosi, specialisti, forze armate, importanti enti nazionali, protezione civile? Per scoprire cosa?
Da un indagine condotta sul web analizzando i vari blog e testate giornalistiche siciliane, pare che il fenomeno non si sia dissolto del tutto. Da una fonte “Tecnics” la rivista on line di Scienza e Tecnologia, si legge testualmente: «la popolazione di Caronia e della sua frazione sul mare, Canneto appunto, non ci sta a lasciar cadere le cose. I sensori continuano a provare l’esistenza di qualcosa di anomalo: entrano in azione spesso e volentieri. Il problema è che manca la quadratura del cerchio, ovvero l’apparecchio che metabolizza i dati. C’è, ma è disattivato in un magazzino. Altri fenomeni strani si sono verificati, oltre ai passaggi in cielo di oggetti non identificati, quasi sempre correlati con gli episodi, quasi fossero una sorta di “valore aggiunto”. Ci sono stati altri incendi inspiegabili di sterpaglie e esplosioni di lampade. A un ragazzo si sono squagliate le scarpe che indossava. Senza dimenticare che a chi provava a fotografare gli oggetti volanti non identificati si ritrovava nel giro di qualche minuto, non si sa perché, con delle bruciature alle mani (esistono documenti del pronto soccorso che certificano le ferite). Bufale? Complotti? Militari? Xfiles? Noi di 2duerighe di certo non lo sappiamo. Vi abbiamo raccontato i fatti così come sono avvenuti e raccontati dai quotidiani dell’epoca e lasciamo a voi la scelta su chi credere. Da parte nostra, continueremo a tenervi informati sull’argomento e a fornirvi tutti gli indirizzi utili ad approfondire la vostra curiosità.

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